La storia della scuderia di San Martino
Gli albori della Scuderia San Martino
Il primo nucleo di appassionati di auto d’epoca si formò nel 1956, a San Martino in Rio (RE). A quell’anno infatti viene fatto risalire l’arrivo delle prime auto (in alcuni casi poco più che rottami) che all’epoca, più che storiche, erano definite “vecchie”.
Domenico Gentili (1922- 2001), bolognese, le aveva raccolte in qua ed in là per l’Italia, radunandole nei cortili e sotto le tettoie della sua ditta, il saponificio Panigal di Borgo Panigale alle porte di Bologna. Visto che ormai non ci stavano più, aveva scelto l’ospitalità offertagli da Giulio Campari, il compianto titolare della Campari & C. con sede a San Martino in Rio, che alla Panigal era legato da un contratto di fornitura, e l’amicizia di Emilio Storchi Fermi (Barighin). Emilio Storchi Fermi, scomparso nel 1975, riuscì ad imprimere al complesso della collezione ed al suo valore potenziale, un marchio originale tuttora riconoscibile.
Prima di tutto, nelle macchine d’epoca di San Martino in Rio fece confluire quella istituzione che ancor oggi risponde al nome di Scuderia San Martino dando impulso alla raccolta, ovvero al salvataggio ed alla messa in circolo di centinaia di pezzi, scovati un po’ dappertutto in giro per l’Italia.
La Scuderia nel XX secolo
Dal libro Il Museo dell’automobile di San Martino in Rio di Roberto Vellani
“A questo punto vale la pena di parlare del braccio armato del Museo, quella Scuderia San Martino, nata idealmente col Museo costituendogli la parte operativa: il Presidente del Museo conserva le macchine, il Presidente della Scuderia le fa muovere.
Dopo essere riammessa come club federato ASI la Scuderia San Martino ha incrementato in pochi anni gli iscritti raggiungendo la ragguardevole cifra di quasi 500 (dati riferiti all’anno 2005 – n.d.R.), nulla confrontati ai grandi club, ma tanto se si considera, il poco tempo a disposizione da quando la Scuderia è stata ufficialmente federata ASI dopo un periodo nel limbo della categoria aderente e soprattutto perchè geograficamente inserita in zona di forte predisposizione motoristica, ma dove sono già presenti numerosi altri club.
Credo che il punto di forza maggiore sia nella simpatia e disponibilità dei soci, unita all’efficienza nello sveltire le pratiche automobilistiche.
La Scuderia organizza le gite, generalmente affollate, alle quali partecipano molti soci e dal 2005 abbiamo iniziato un ulteriore avvicinamento a molti club limitrofi partecipando a loro raduni e cercando di unire maggiormente le forze per offrire migliori servizi agli appassionati. Punti fermi rimangono la 1000 Miglia, Il Perdono di Canossa, e le gite week-end.
La sede della Scuderia è presso il Museo stesso ed è ovvio che presentare una sede del genere non possa che far piacere a chi ci frequenta.
Da alcuni anni, grazie alla collaborazione del Comune di Campagnola si svolge una particolare manifestazione “C’era una volta il motore” oltre al Gran Premio delle Viazze assieme a varie raccolte e club come il museo Nicolis di Villafranca (VR), collezione Panini (MO), collezione Righini, Bugatti club Italia, Bruno Nicolini, il restauro di Gianni Torelli, il Camer (RE) e CRAME (Imola).
Il primo vuole essere una mostra di vecchi motori, anche agricoli, e il secondo una rievocazione nello stile di un Gran Premio degli anni venti del secolo scorso, percorso sulle sterrate viazze che non è il dispregiativo di strada ma sono invece vecchie carraie comunali rimaste intatte negli anni.
Viva rimane pure la collaborazione con l’Amministrazione comunale di San Martino in Rio soprattutto per quanto riguarda le visite di gruppi e scolaresche.”
La scuderia oggi
I 500 soci di cui parla Roberto Vellani nel suo libro (riferiti all’anno 2005), sono in questo momento oltre 900 e questo la dice lunga sui risultati di un costante e impegnativo lavoro che non ha subito interruzioni fino ai giorni nostri.
Nel 2011 l’insediamento di un nuovo Consiglio e di un nuovo Presidente, Alessandro Turini, e l’inserimento di nuovi collaboratori, ha dato un nuovo impulso alle attività e all’organizzazione della Scuderia che si pone ormai come un punto di riferimento importante nel mondo degli appassionati di auto storiche.
Sono numerose le iniziative che caratterizzano le attività della Scuderia.
La gran parte di esse riguarda soprattutto il piacere di organizzare gite e uscite per stare insieme in amicizia e fraternità, altre sono invece manifestazioni a tema come il Lancia Day o il raduno dedicato alle Mercedes della serie SL in occasione del 50° anniversario del Pagoda, che mettono a dura prova le risorse e la capacità organizzativa degli associati.
E come vogliamo definire i Rally turistici, assolutamente non competitivi, che a cadenze biennali hanno portato gli associati e le loro amate auto a cimentarsi sulle strade greche (Peloponneso e Macedonia) e elvetiche?
Senza tralasciare il recente impegno che vede la Scuderia da tre anni, con i propri commissari, protagonista delle operazioni di timbratura nel corso del passaggio sul nostro territorio del prestigioso Gran Premio Nuvolari.
La professionalità dei suoi collaboratori è infatti uno dei punti di forza della Scuderia che permette di offrire agli associati un prezioso e puntuale servizio per il disbrigo di tutte le pratiche automobilistiche.
Sono tanti i campi sui quali in questo momento la Scuderia si sta impegnando. Allargare il proprio raggio d’azione incrementando le sinergie con altri club, fornire maggiore informazione agli associati attraverso lo strumento della Gazzetta della Scuderia e dei nuovi website recentemente online, radicare ulteriormente il senso di appartenenza al territorio con iniziative benefiche a favore della comunità. Sono queste le sfide che caratterizzano i primi due decenni del nuovo millennio, sfide che si possono affrontare solo con la consapevolezza della propria passione per il motorismo storico e con la forza di una tradizione che ha radici antiche.